(1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo XVIII. Del Passo Gettato, Pas Jeté »
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(1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo XVIII. Del Passo Gettato, Pas Jeté »

Capitolo XVIII. Del Passo Gettato, Pas Jeté

[1] Puol cominciarsi da tutte le posizioni a terra il passo “Gittato, Jeté”, ma sempre è meglio principiarlo dalla quarta, come la più comoda, e puol cominciarsi sì con l’uno come con l’altro piede. Si fa “semplice” e “battuto”: nell’una e nell’altra maniera fassi avanti, indietro, fiancheggiato, girando e disfatto girando, e doublé, o sia raddoppiato; e prima del “semplice”.

§ 1. Semplice

[2] Per farlo “avanti”, si mette in quarta col destro verbigrazia avanti, si piegano dolcemente le ginocchia, e sollevato l’istesso destro alla quarta in aria avanti, distendendo il suo ginocchio con tenere il collo bel inarcato, l’altro resterà piegato, e tornato l’istesso piede alla quarta di prima, come gettarlo, si distendon subito le ginocchia; e nel tempo medesimo di aver ciò fatto, il piede sinistro si alza addietro alla quarta in aria; e farassi con tanta destrezza questa levata del piede che sta indietro, quando posa in quarta quel che sta in aria, quantocché sembra un salticello, avvegnacché non si salta positivamente, ma soltanto si rileva. E male crede e spiega il Dufort cui vuole assolutamente il salticello, molto più che il suo Trattato è solo del Ballo da Sala, ove in nessun conto si salta. In Teatro è permesso, anzi fassi in effetto il salticello, non per natura del Jeté, ma si permette alla libertà della Scena, dove lice, anzi il più delle volte è necessario, ingrandir le posizioni stesse e farsi passi che per sala sarebbero obbrobriosi; e ciò o per avanzar figura, o per guadagnar quel terreno che ricerca l’azione del Ballante.

[3] Per farsi “indietro” non altro si muta che nel piegare, si solleva alla quarta in aria addietro il piede che sta dietro come sollevossi quello in avanti, e l’istesso tornasi ad abbassare, qual subito posto in terra si leva l’altro alla quarta in aria avanti con l’istessa prestezza spiegata di sopra.

[4] Dovendolo fare “in fianco”, nel principio farà l’istesso, e dopo la piegata, si cava alla seconda in aria, da dove si manda giù alla seconda vera, rialzando l’altro subito alla seconda in aria, e così sarà fatto.

[5] In quel “girando”, dopo d’essersi posto in detta posizione, piegato e levato in aria, nell’istesso tempo che si manda giù il piede già sollevato, si fa con tutto il corpo un quarto di giro con alzar subito l’altro piede.

[6] Per esser “disfatto in giro” si volge dalla parte opposta del piè che primo si stacca. Si avrà piegato e levato in aria; si getti questo piè staccato in aria dietro al piede che sta a terra, con far fare alla vita un quarto di giro, e levisi subito l’altro piede in aria.

[7] Ogni sorte di questi Jeté puol “raddoppiarsi”, che diconsi doublé, il detto “doublé” s’intende qualora se ne fanno due con l’istesso piede che facendosi semplici, puole andar sopra quel piè che nel cominciarlo fu sotto, e sotto quel di sopra. Se si raddoppia il disfatto, si torna all’istesso luogo dove si cominciò, se però si vuole terminare il giro intiero, sarà uno fatto e l’altro disfatto.

§ 2. Battuto

[8] L’altra sorte di Jeté, che dicesi “battuto”, costa di un battement e di uno Jeté.

[9] “Avanti” si comincia dalla quarta sul primo equilibrio, dopo di aver piegato ambo le ginocchia si stacca il piè che sta innanzi, per esempio il dritto, in seconda in aria, e nel calarlo si fa percuotere sulla polpa del piede sinistro, e portasi di nuovo alla seconda in aria che, senza ivi fermarsi, si getta subito in quarta avanti, con alzare l’altro alla seconda in aria. Si avverte che quando si avrà battuto sulla polpa dell’altro, e fattolo tornare alla seconda in aria, devesi saltare un pochettino a guisa di mezzo contratempo. Qual sia questo mezzo contratempo si sentirà in appresso.

[10] Quel “battuto indietro” ha la sola differenza che, come nel di sopra spiegato si batte avanti, in questo si percuote addietro; come, per esempio, messo col destro in quarta avanti, e dopo piegato si stacca l’istesso in seconda in aria, e senza ivi fermarsi, battesi la polpa del sinistro addietro e si leva immediatamente alla seconda in aria, da dove subito si getta in quinta sotto, e cavasi il sinistro in aria.

[11] Il battuto “in fianco” ssolamente differisce da questi, che il gettato si fa in seconda, come spiegato abbiamo nel § 1.

[12] Il battuto “in giro fatto” e “disfatto”, si riferiscono a que’ semplici, facendosi il giro dopo la battuta.

[13] Ognuno di questi Jeté battuti si possono pur “raddoppiare” per quanto se ne vorrà. Uno battuto sopra ed uno sotto; come anche o tutti sopra o tutti sotto: ma però uno con un piede, e l’altro con l’altro; che se verrebbero a farsi con l’istesso piede sarebbero “tempi di coscia” e non Jeté, il quale, in qualunque maniera farassi, deve sempre cambiar piede, a riserba del mezzo, che puol farsi con l’istesso piede. Egli è vero però che talvolta si possono fare con l’istesso piede, ma bisogna allora ricorrere al Dégagé, che sarà mettendo a terra il piede che finisce in aria.

[14] I movimenti del semplice sono due, il primo de’ quali è il piegato staccato, ed il secondo il rialzato andante. Il battuto cresce del movimento che si fa in battere.