Della Contradanza
[1] Dettosi sufficientemente del Minuetto, e delle maniere colle quali si può nobilmente ballare; convien che di passaggio si faccia anche parola della Contradanza, giacché da qualche tempo a questa parte, non già perché lo meriti, ma piuttosto per vedersi in moto un gran numero di persone, ed affine di ravvisar l’ordine nella confusione e nella mischia, ha messo il piè tra le danze nobili.
[2] La Contradanza si può fare o con determinato numero di Dame e di Cavalieri, ovvero indeterminato, cioè di quante e quanti mai ne possono entro quella stanza, ove si balla, capire.
[3] La Contradanza di numero diterminato, cioè di quattro, d’otto, o al più di dodici persone, è composta di figure e di passi regolati, fatti sopra alcune arie agevoli e corte. Vuol essere solamente ballata da quelle Dame e da que’ Cavalieri che sanno le regole del ballo nobile, o almeno quei soli passi i quali deono entrar nella Contradanza. Ed affine di evitare ogni confusione, fa di mestiere, prima d’esporsi agli occhi del pubblico, o separatamente, ovvero uniti assieme, impararla, perciocché così facendo non potranno se non piacere agli spettatori del ballo.
[4] La Contradanza di numero indeterminato, cioè d’altrettante Dame e Cavalieri messi a fila sopra due linee, quanti ne comporta l’ampiezza di quel luogo dove si balla, è composta di sole regolate figure, e di passi non regolati. Vuol essere parimente ballata da coloro che sanno la danza nobile, o almeno quei soli passi che vi bisognano, cioè il Fioretto, il Mezzo tronco, il Tronco, il Mezzo contrattempo, il Contrattempo, il Saltante, il passo di Rigodone, lo Scacciato e l’Unito. Si potrebbe anche tra questi annoverare un antichissimo passo detto Zoppetto, il quale altro non è, che un passo Tronco dopo il cui movimento rialzato si leva in aria il piè che lo termina, ed appresso, appoggiandolo a terra, bisogna lasciarvisi leggermente su cadere, e ripiegare incontinente i ginocchi, per incominciare un altro Tronco. Quantunque però questo passo siasi per me veduto, e tutto giorno si vegga, usare ad alcune persone di distinzione, pur nondimeno io non sarei per consigliare alcuno a servirsene. Ora con questi passi si può ballare la Contradanza assai regolarmente per quello che s’attiene alle figure ed alla cadenza, non già a’ movimenti de’ passi. E contuttoché sia cosa impossibile, il potersi color che ballano incontrare facendo gli stessi passi, quando questi non siano regolati e stabiliti sulle figure; tuttavia valendo ogni passo, come di sopra dicemmo, una misura d’armonia, eglino perfettamente riempiranno, con diversi movimenti, così la cadenza che la regolata figura.
[5] Tra tutte le Contradanze di numero indeterminato, le più regolate, e che piacciono più dell’altre, sono quelle ove entra il solo passo di Minuetto, le quali vogliono esser ballate da coloro che sanno ballare il Minuetto in cadenza. La loro regola, ed il diletto che danno altrui, procedono dall’esser quelle danzate sopra alcune arie dalle quali si può in un tratto comprendere quanti passi di Minuetto in ciascheduna figura si possono contenere.
[6] Or, da quello che finora è detto, apertamente si scorge che coloro i quali non sanno la danza nobile, o almeno que’ soli passi che nelle Contradanze abbisognano, non le potranno in alcun modo ballare. Né varrà il dire che que’ tali che non hanno della danza, o de’ richiesti passi, notizia, basta solo che siano sulle dette linee tra quelli fraposti che sanno ottimamente ballare; perciocché, non sapendo essi con esattezza fare un solo passo, ed in conseguenza venendosi le già regolate o stabilite figure a descrivere prima o dopo il debito tempo, per necessità vi dovrà nascere un continuo sconcerto ed una vergognosissima confusione.
[7] La poca fatica che si dura nel comporre le figure della Contradanza fa sì che ognuno, o bene, o male, e secondo la propria sufficienza, ne vada tutto giorno a suo modo inventando delle nuove: donde procede l’infinito numero che se ne trova; in guisa che alle volte interviene che vi saranno delle Contradanze ignote a tutti, fuor solamente a coloro che le introducono. Sopra di che è da dare questo avviso, che non è cosa ben fatta il voler nelle conversazioni, e tanto meno ne’ solenni Festini, imparare estemporaneamente alcuna di queste nuove Contradanze: ma si conviene innanzi tratto appararle almeno a due Dame ed a due Cavalieri, che a cominciarle dovranno essere i primi, acciocché gli altri, udite prima l’arie di quelle, e ravvisatene le figure, le possano convenevolmente ballare.