Capitolo V. Della Cadenza.
[1] Da’ movimenti, come è detto, vengono prodotti tutti i passi del ballo nobile. I quali esser non dovendo dall’altrui talento, ma sì bene dall’armonia regolati, però, secondo l’ordine che nel principio prendemmo, seguita nel presente luogo a dire della cadenza.
[2] Manifesta cosa è adunque che, essendo la danza figliuola dell’armonia, alcuno non sappia né possa ballare s’egli non conosce e co’ movimenti del corpo la cadenza di quella non siegue. E ciò è tanto vero che, quantunque alcuno abbia tutta l’agilità, speditezza e grazia della persona, e che sappia formare tutti i passi; se peravventura non saprà adattargli alla misura dell’armonia, egli non saprà mai ballare.
[3] Potrei qui fare un diffuso catalogo, riducendo le varie maniere ed i diversi tempi▶ co’ quali l’armonia si misura, se il mio proponimento stato fosse d’insegnare altrui la musica; ma perciocché ad altro è inteso il mio fine, cioè a trattare del ballo nobile, perciò parleremo di quelle sole misure che cotal arte riguardano.
[4] In tutta la danza adunque altre misure di ◀tempi▶ non hanno luogo che la misura di due ◀tempi▶, detta binaria, e quella di tre ◀tempi▶, ternaria volgarmente appellata. E tutte le altre misure, delle quali la musica abbonda, si possono di leggieri nel ballo a queste due misure di due e di tre ◀tempi▶ ridurre. E, se con tutto il rigore parlar volessimo, ci converrebbe dire che non v’ha, né vi può avere, alcuna misura la qual binaria o ternaria non sia, perciocché, esser non potendo altrimenti i numeri che pari o impari, tutte le misure dell’armonia deono esser di ragion dupla, ovvero tripla. Onde i Maestri di Musica non possono già mutare la sustanza delle ragioni, o misure dell’armonia, essendo elleno eterne, immutabili e necessarie: ma sì possono variarne i modi, dividendole e suddividendole a lor talento, senza però ch’elle cessino di rimaner tutte duple, ovvero triple.
[5] Il ◀tempo▶ binario s’adopera per lo più in quelle danze che speditamente e con prestezza deono esser ballate: come per esempio la Giga, la Gavotta, la Bourrée, il Rigodone, l’Allemande, ed altre simili. Il ◀tempo▶ ternario serve a quell’altre danze, le quali si vogliono posatamente e con maggior gravità delle prime ballare: come per esempio la Sarabanda, la Ciaccona, la Follia, l’Amabile, ed altre simili. E comeché v’abbia delle danze, l’arie delle quali sono così posate che sembrano più tarde di quelle che sono sul ◀tempo▶ ternario composte, e le quali sono notate sopra quattro ◀tempi▶, che i Musici dicono otto dodici, come per esempio l’Entrata grave, e l’arie che i Francesi chiamano di Lure ; tuttavia però queste medesime arie si riducono al ◀tempo▶ binario, sopra cui vengono ad esser ballate, senza che in niuna cosa si muti la posatezza o gravità loro.
[6] Abbiasi dunque per fermo e per regola indubitata che nel ballo altre misure di ◀tempi▶ non hanno luogo che la binaria e la ternaria, le quali, come è detto, a due e tre si riducono; e che si deono, o presto o tardi, secondo il buon genio de’ ballatori, esattissimamente e senza scemarne o crescerne un sol momento, sonare.
[7] Ed ultimamente è da avvertire che color che vogliono in breve spazio imparare il ballo, è di bisogno che ottimamente sappiano la natura de’ detti due ◀tempi▶. Da questo però non ne siegue che quei che non ne hanno perfetta notizia non possano, come quegli altri che gli hanno per le mani, ballare in cadenza: veggendosi tutto giorno esattissimamente ballare alcune persone, le quali la musica, o le proprietà e naturalezza de’ detti due ◀tempi▶ non sanno; perciocché facendosi loro per li buoni Maestri intendere che ogni passo del ballo deesi fare nello spazio d’un ◀tempo▶, o misura d’armonia, e dinotandosi loro sopra qual movimento de’ passi si trovi la cadenza, o battuta della detta misura; coll’esercizio continuo e col tenersi a mente le sole due spiegate misure del ◀tempo▶ binario e ternario, imprender potranno con ogni esattezza a ballare: ma sì ne viene in conseguenza che in così brieve ◀tempo▶, come coloro che avranno di quelli una perfetta conoscenza e che sapranno la musica, non impareranno a ballare. Ed all’incontro i Maestri di ballo hanno obbligo spezialissimo di saper tanto di musica, quanto basti loro per intendere compiutamente i detti due ◀tempi; perciocché altrimenti non potranno giammai far acquistare per via di pratica a’ loro scolari che non sanno di musica quegli abiti che si richieggono per ballare in cadenza.