Capitolo XXVII. Del Passo Cadente [Tombé]
[1] Questo si può dire l’unico passo nel quale il corpo dal suo naturale equilibrio esce fuori. Può solamente farsi dallato, e si comincia con uno de’ piedi in aria: e perciò nel cominciamento non ha positura, perciocché, come dicemmo, la positura vuol amenduni i piedi appoggiati sopra la terra. Contiene due movimenti, il primo de’ quali si è il piegato cadente giù basso, ed il secondo il rialzato, con cui si salta sopra un de’ piedi. Per esempio: volendosi far questo▶ passo col piè sinistro dietro al destro, messosi il corpo nel quinto equilibrio sul piè dritto, ed il sinistro tenendosi in aria allato al destro in distanza della seconda positura; vada pian piano uscendo fuori del preso equilibrio, e secondoché s’anderà egli inclinando dal lato dritto, così il piè sinistro vada cadendo giù colla gamba distesa, e finalmente caduto che sarà dietro al piè dritto sulla quinta positura, si pieghino subitamente i ginocchi, e rialzandogli, si faccia col piè destro per innanzi un leggerissimo Mezzo gittato alla quarta positura, il quale restituisca il corpo nel suo naturale equilibrio, e termini ◀questo▶ passo. Il suo valore si è d’un tempo, la cui battuta si trova sul movimento piegato del piè che cade giù. E quantunque a prima vista sembri che, compiendosi il tempo di ◀questo▶ passo sul movimento piegato, e che dovendosi al Mezzo gittato attribuire un tempo, l’intero passo Cadente debba adoperarsi nello spazio di due tempi; pur nondimeno, se si considera che il movimento piegato è comune alla cascata di ◀questo▶ passo, ed al Mezzo gittato, a cui, perché già si trova consumato il primo movimento, altro non rimane che il rialzato; si comprenderà molto bene che ◀questo passo debba contenere un solo tempo, la cui battuta, come è detto, si trova sul piegato movimento, e che il secondo movimento, cioè il rialzato del Mezzo gittato, deve servire di riempimento della detta misura, e di legamento o passaggio, che dir vogliamo, a’ passi che sieguono appresso.