Capitolo XXXVII. Del Ballonné
[1] Molto in preggio è presso i Ballerini il Ballonné. Di esso si servono per ordinario i ballanti seri ne’ maggior gravi che potran mai danzare; perche, fatto con dolcezza e dandogli quel molleggio che si ricerca, accresce di maestà e di gravità la danza.
[2] Puol servire pure per i Ballerini Grotteschi, facendolo però con destrezza ed aggiungendovi il giuoco del braccio, che dalla posizione contraria dona un bel vedere. Il farsi avanti, indietro, da lato e girando sono le sue diversità, ma che poco differiscon tra loro. Questo passo ha molto confronto al contratempo, accrescendovi solo il molleggio del ginocchio. Per grazia di esempio: si equilibra sopra tutte due le piante de’ piedi in quarta positura e poi si piegano appena le ginocchia egualmente, e nel rialzare si fa un salticello sul collo del piede▶, che importa levare il solo calcagno da terra, sebbene levandosi affatto tutto non sarebbe errore, indi si distacca il piè che stava avanti alla quarta in aria avanti, e così si dice “avanti”; indietro per essere “addietro”, e da lato sarà “fiancheggiato”, in qual sol movimento consiste la differenza, levato dunque in aria il ◀piede▶ e posto ben fermo il corpo in equilibrio tutto sull’altro ◀piede▶, si piega con un dolce molleggio il solo ginocchio del ◀piede che sta in aria, e tornandolo a portare alla quarta in aria, come stava, vien terminato il detto passo. Come stava, intendo dire avanti se così era, in seconda s’egli è da lato, s’egli è addietro torna a portarsi indietro.
[3] “In giro” non altro diremo che nel saltare si gira la vita nella quantità che si esigge, e nel resto poi è simile a quello avanti. Questi va fatto pure ne’ tempi di Ciaccona.
[4] Questo passo non puole occupare altro che il tempo di una battuta.
[5] I suoi movimenti sono tre. Il primo il piegare, il rilevare col salto il secondo, il terzo molleggiato portato altra volta in aria.