Capitolo XLV. Della Pirola, de Pirouettes
[1] La Pirola è un passo che si fa sempre girando sull’istesso terreno. Si puol girare la vita o per un quarto, o per mezzo, o per tre quarti, o per giro intiero. Si fa in diversissime maniere, si gira a dritta, a sinistra, si fa disfatta, sotto al corpo sostenuta, forzata incerta, bassa, ritirata, ponta e tacco, tacco e ponta, distesa aperta, incrocciata; e si suol principiare dalla quarta posizione.
[2] Volendosi fare “a dritta” con un “quarto di▶ giro”, si porta il piè destro che sta avanti, in quarta addietro, distese le ginocchia, segnando un mezzo cerchio in aria, finché arriva alla seconda in aria, da dove cominciano a piegarsi i ginocchi, finché arrivati alla posizione quarta già detta, e questo portamento con tal piegata serva per regola generale ◀di▶ dare un garbo alle Pirouettes, piegati dunque li ginocchi, si porta la sola punta a terra, alzando il calcagno dell’altro piede, e si rileva sulle due punte de’ piedi, tenendosi l’equilibrio del corpo nel modo secondo (cap. IV n. 29), e fisse le punte a terra, e propriamente sull’istesso terreno a guisa d’asse, vi si gira il corpo, con far la vita linea parallela alla linea che stava orizontale al fianco destro.
[3] Se vuol farsi “mezzo giro”, si tratterrà sull’istesso metodo, ed il piede portasi in quinta addietro, e girando nell’istessa guisa si deve trovare col petto ove tenevansi le spalle.
[4] Per farne “tre quarti” si porta in quinta sforzata addietro, e girerassi fintantocché si farà fronte a quella parte ove si teneva il fianco sinistro.
[5] Per farla “intiera” si piglia col piede che devesi portare indietro una posizione fuor ◀di▶ misura sforzata, e girando si deve trovare nella stessa situazione come principiossi.
[6] Per girarsi alla sinistra, si comincia col piede manco avanti, che poi portasi addietro, e si gira alla sinistra, in una delle quattro quantità.
[7] Per esser “disfatta” vale dalla portata del piede, che, invece ◀di▶ portarlo addietro dal suo lato, si porta avanti al piede che sta in terra, e si gira determinatamente alla quantità bisognevole.
[8] Per far la Pirola “disfatta a piè fermo” si situa in quarta col destro per grazia ◀di▶ esempio avanti, da ivi stesso alzasi sulle punte e girasi a sinistra, che voltata per un quarto la vita si poserà e resterà addietro il piede che stava avanti. Questa Pirouette non può far più ◀di▶ un quarto ◀di▶ giro, che per farne mezzo, al sommo, fa ◀di▶ mestiere piantarsi in quinta sforzata.
[9] La Pirouette dicesi “sostenuta” quando nel giro non si usa velocità, ma si aggirerà aggitatamente, e ciò dipende dalla Musica, s’ella sarà patetica.
[10] Vi sono le Pirole “forzate incerte”, le quali si fanno sulla punta ◀di▶ un solo piede, sopra il quale velocemente volgesi per quanti più giri si potran fare; e perciò chiamasi “incerta”, che non dipende dalla volontà del ballante far più o meno giri, ma quanto la sua abilità ed agilità farà capace. I Ballerini tante volte uniscono a questa pirola de’ Tordichamb, o alcuni Battimenti fatti e disfatti, o alcuni molleggi ◀di▶ ginocchi con quel piede che deve stare in aria, quando si girerà sulla punta dell’altro, ed è permesso al serio in tal caso ◀di▶ farla sostenuta.
[11] La pirola “bassa”, che pure è incerta e forzata, puol farla il solo Ballerino Grottesco, e si fa con li ginocchi piegati e girando velocemente sulla punta ◀di▶ un piede.
[12] La “pirouette ritirata” è solamente propria pur del Grottesco, e fassi che nel mentre si gira sulla punta ◀di▶ un piede, l’altro si tiene appoggiato al ginocchio dello stesso piede che gira, o dietro la piegatura del medesimo ginocchio. Questa Pirola va pure tra il numero dell’incerte.
[13] Quella “ponta e tacco” è propria ancor del solo Grottesco, ed è che la punta del piede che sta in aria si appoggia al tacco del piè su cui si gira, ed è questa Pirola incerta pure.
[14] Al contrario, quella “tacco e ponta”, nella quale il tacco del piè che sta in aria si mette sulla punta del piè che gira. Appartiene ella pure al Grottesco, ed è incerta.
[15] La Pirola “distesa aperta” si fa girando in sopra una punta ◀di▶ piede, tenendo l’altro alla distanza della seconda in aria e ben distesi li ginocchi. È una delle forzate incerte e si puol fare da tutti i caratteri.
[16] Al Grottesco si appartiene la Pirola “incrocciata”, ch’ella è ancora incerta, e fassi così: il piede che non tocca terra si mette sul collo del piede sopra cui si gira.
[17] Ve ne sono dell’altre, ma perché si riferiscono a queste le tralasciamo da parte.
[18] Tutte queste Pirouettes han ◀di▶ bisogno ◀di▶ un grande equilibrio, anzi tutte da esso dipendono, come pure fa ◀di▶ mestiere da farsi in un piano leviato per farsi quantità ◀di▶ giri. Io son giunto a fare nove giri col beneficio ◀di▶ aver trovato nel Palco ove girar senza intoppo, e chi vuol far gran pompa ◀di▶ queste Pirole si guardi ◀di▶ non farle in parte che non sia bene appianato, ove facilmente si perde l’equilibrio, ed ecco la cattiva riuscita della Pirola.
[19] Il rinomato Sig. Vestris fiorentino, all’attual servizio del Re ◀di▶ Francia, è tanto franco con queste Pirouettes che con una sola ◀di▶ esse puol sorprendere un Teatro intiero. Egli nel tempo dell’istesso giro cambia due e tre volte piede, senza fermarsi ed interrompere il giro, cosa veramente ◀di▶ eterna ammirazione: ma quello che reca più stupore si è, mentre serve nel giro con tutta la possibile celerità, si ferma improvisamente e resta in aplomb con una franchezza sì particolare, che immobile resta in quello equilibrio.
[20] Rispetto alle aplomb non v’è chi al chiarissimo Monsieur Pitrot paragonar si possa. Egli è arrivato a stare per due minuti in aplomb, e nell’atto istesso ha fatto tutti i Battement possibili, fatti, disfatti, alti, bassi, distesi, sul collo del piede, e quanto l’arte ◀di▶ un’esperto Ballerino eseguir possa, vi ha fatto pure de’ Tordichamb in variate maniere: ma non questo solo è degno ◀di▶ meraviglia; il più si è che lui non istà in equilibrio come gli altri su mezza pianta ◀di▶ un piede, ma inalbera la vita tutta sulla punta del maggior dito del piede, e distende così perfettamente tutte le articolazioni che tutta la coscia, gamba, e piede istesso cadono in linea perpendicolare. Nella fine delle sue parti “a solo”, quando sta tutto anelante e difficilmente per conseguenza a prendere un esatto equilibrio, si pianta in aplomb più fermo che un Uomo aggiato e fresco non sta sui propri piedi. Cose che paiono sopranaturali, eppure n’è testimonio ◀di vista tutta l’Europa.