Capitolo I. Del Ballo, e delle parti che▶ lo compongono
[1] Il Ballo è un’arte di muovere ordinatamente il corpo, affine di piacere agli spettatori.
[2] Per acquistare una tal’arte fa di mestieri saper secondo la regola appoggiare i piedi sulla terra, equilibrare il corpo, muoverlo a tempo con alcuni artifiziosi e leggiadri passi, accompagnarlo eziandio col regolato movimento delle braccia, ed ultimamente saper tutte queste cose adoperare, sulle figure: nel ◀che▶ consiste il compimento dell’opera.
[3] E per ordinatamente procedere alla sposizione di tutte le parti del ballo nobile, cominciando dalle più semplici, ed alle più composte ed intralciate a parte a parte passando, daremo principio al presente trattato dalle positure de’ piedi, accioché ognun sappia in quanti modi si possano, graziosamente e con regola, tenere appoggiati sulla terra, e schifi tutte l’altre maniere sconce e disordinate, le quali non possono nella danza aver luogo. Secondariamente diremo dell’equilibrio, ◀che▶ dee tenere il corpo nel ballo: e faremo conoscere, quanto sia necessario il saperlo ben pone in uso. Nel terzo luogo, situati i piedi sulla terra ed il corpo in equilibrio, dimosterremo come bisogni muoverlo: e additeremo tutti i movimenti ◀che▶ mai si possono ballando fare ed il sommo utile ◀che▶ dalla lor notizia si può trarre. Innanzi poi di procedere a’ passi, i quali da’ movimenti vengon composti, diremo nel quarto luogo della cadenza e de’ tempi suoi, senza la cui intelligenza non si può nel ballo alcuno passo formare. Nel quinto luogo dichiareremo tutti i passi del ballo nobile, de’ quali ad uno ad uno e partitamente trattando, mosterremo la positura, l’equilibrio, i movimenti ed il valore: e queste cose non solamente si vedranno in iscritto, ma eziandio nelle figure, dalle quali i capitoli ◀che▶ di tutto ciò trattano vanno accompagnati ed adorni. Appresso nel sesto luogo tratteremo del movimento delle braccia, il quale è anche una parte del ballo assai necessaria. E nel settimo luogo diremo della figura, ovvero del cammino ◀che▶ far dee colui ◀che▶ balla, su del quale voglionsi porre in atto tutte quelle cose ◀che▶ si saranno, ne’ capitoli precedenti a quello della figura, dimostrate. Or, da questa generale idea data della danza nobile, è da passare con debito ordine alla particolare dimostrazione delle qui sopra recate parti ◀che la compongono.