Capitolo XVIII. Del Passo Gettato, Pas Jeté
[1] Puol cominciarsi da tutte le posizioni a terra il passo “Gittato, Jeté”, ma sempre è meglio principiarlo dalla quarta, come la più comoda, e puol cominciarsi sì con l’uno come con l’altro piede. Si fa “semplice” e “battuto”: nell’una e nell’altra maniera fassi avanti, indietro, fiancheggiato, girando e disfatto girando, e doublé, o sia raddoppiato; e prima del “semplice”.
§ 1. Semplice
[2] Per farlo “avanti”, si mette in quarta col destro verbigrazia avanti, si piegano dolcemente le ginocchia, e sollevato l’istesso destro alla quarta in aria avanti, distendendo il suo ginocchio con tenere il collo bel inarcato, l’altro resterà piegato, e tornato l’istesso piede alla quarta di prima, come gettarlo, si distendon subito le ginocchia; e nel tempo medesimo di aver ciò fatto, il piede sinistro si alza addietro alla quarta in aria; e farassi con tanta destrezza questa levata del piede che▶ sta indietro, quando posa in quarta quel ◀che▶ sta in aria, quantocché sembra un salticello, avvegnacché non si salta positivamente, ma soltanto si rileva. E male crede e spiega il Dufort cui vuole assolutamente il salticello, molto più ◀che▶ il suo Trattato è solo del Ballo da Sala, ove in nessun conto si salta. In Teatro è permesso, anzi fassi in effetto il salticello, non per natura del Jeté, ma si permette alla libertà della Scena, dove lice, anzi il più delle volte è necessario, ingrandir le posizioni stesse e farsi passi ◀che▶ per sala sarebbero obbrobriosi; e ciò o per avanzar figura, o per guadagnar quel terreno ◀che▶ ricerca l’azione del Ballante.
[3] Per farsi “indietro” non altro si muta ◀che▶ nel piegare, si solleva alla quarta in aria addietro il piede ◀che▶ sta dietro come sollevossi quello in avanti, e l’istesso tornasi ad abbassare, qual subito posto in terra si leva l’altro alla quarta in aria avanti con l’istessa prestezza spiegata di sopra.
[4] Dovendolo fare “in fianco”, nel principio farà l’istesso, e dopo la piegata, si cava alla seconda in aria, da dove si manda giù alla seconda vera, rialzando l’altro subito alla seconda in aria, e così sarà fatto.
[5] In quel “girando”, dopo d’essersi posto in detta posizione, piegato e levato in aria, nell’istesso tempo ◀che▶ si manda giù il piede già sollevato, si fa con tutto il corpo un quarto di giro con alzar subito l’altro piede.
[6] Per esser “disfatto in giro” si volge dalla parte opposta del piè ◀che▶ primo si stacca. Si avrà piegato e levato in aria; si getti questo piè staccato in aria dietro al piede ◀che▶ sta a terra, con far fare alla vita un quarto di giro, e levisi subito l’altro piede in aria.
[7] Ogni sorte di questi Jeté puol “raddoppiarsi”, ◀che▶ diconsi doublé, il detto “doublé” s’intende qualora se ne fanno due con l’istesso piede ◀che▶ facendosi semplici, puole andar sopra quel piè ◀che▶ nel cominciarlo fu sotto, e sotto quel di sopra. Se si raddoppia il disfatto, si torna all’istesso luogo dove si cominciò, se però si vuole terminare il giro intiero, sarà uno fatto e l’altro disfatto.
§ 2. Battuto
[8] L’altra sorte di Jeté, ◀che▶ dicesi “battuto”, costa di un battement e di uno Jeté.
[9] “Avanti” si comincia dalla quarta sul primo equilibrio, dopo di aver piegato ambo le ginocchia si stacca il piè ◀che▶ sta innanzi, per esempio il dritto, in seconda in aria, e nel calarlo si fa percuotere sulla polpa del piede sinistro, e portasi di nuovo alla seconda in aria ◀che▶, senza ivi fermarsi, si getta subito in quarta avanti, con alzare l’altro alla seconda in aria. Si avverte ◀che▶ quando si avrà battuto sulla polpa dell’altro, e fattolo tornare alla seconda in aria, devesi saltare un pochettino a guisa di mezzo contratempo. Qual sia questo mezzo contratempo si sentirà in appresso.
[10] Quel “battuto indietro” ha la sola differenza ◀che▶, come nel di sopra spiegato si batte avanti, in questo si percuote addietro; come, per esempio, messo col destro in quarta avanti, e dopo piegato si stacca l’istesso in seconda in aria, e senza ivi fermarsi, battesi la polpa del sinistro addietro e si leva immediatamente alla seconda in aria, da dove subito si getta in quinta sotto, e cavasi il sinistro in aria.
[11] Il battuto “in fianco” ssolamente differisce da questi, ◀che▶ il gettato si fa in seconda, come spiegato abbiamo nel § 1.
[12] Il battuto “in giro fatto” e “disfatto”, si riferiscono a que’ semplici, facendosi il giro dopo la battuta.
[13] Ognuno di questi Jeté battuti si possono pur “raddoppiare” per quanto se ne vorrà. Uno battuto sopra ed uno sotto; come anche o tutti sopra o tutti sotto: ma però uno con un piede, e l’altro con l’altro; ◀che▶ se verrebbero a farsi con l’istesso piede sarebbero “tempi di coscia” e non Jeté, il quale, in qualunque maniera farassi, deve sempre cambiar piede, a riserba del mezzo, ◀che▶ puol farsi con l’istesso piede. Egli è vero però ◀che▶ talvolta si possono fare con l’istesso piede, ma bisogna allora ricorrere al Dégagé, ◀che▶ sarà mettendo a terra il piede ◀che▶ finisce in aria.
[14] I movimenti del semplice sono due, il primo de’ quali è il piegato staccato, ed il secondo il rialzato andante. Il battuto cresce del movimento ◀che si fa in battere.