Capitolo XLII. Dell’Emboité
[1] L’Emboité è un passo che▶ puol cominciarsi da tutte le posizioni, ma come abbiam detto sempre si preferisce la quarta all’altre, per esser la più comoda; e si fa o con l’uno o con l’altro piede. Si fa avanti, indietro, in fianco, in giro fatto e disfatto, e raddoppiato, doublé.
[1] Per farlo “avanti” si ponga, per grazia di esempio, il piede destro dietro al sinistro e si piegano tutti e due li ginocchi, indi il piè ◀che▶ sta indietro segnerà un mezzo cerchio e si gitterà in quarta avanti, ed appena questo posato, il sinistro con un movimento naturale si porta in quarta avanti: la mossa di questo piede deve essere così immediata alla posata di quello, ◀che▶ si spicca un salticello, e da questo il dritto passa alla quarta avanti; sicché questo Emboité termina con l’istesso piede con cui comincia, e comincia indifferentemente o con l’uno o con l’altro piede, purché sia indietro il piede, e termina innanzi, dal cui fine piglia la denominazione “avanti”.
[2] Dissi, nel portare il primo piede da dietro in avanti, “si gitterà”: non a caso mi son servito di tal termine, perché ivi si dà moto di Jeté, e perciò distinsi in appresso la portata dell’altro piede, dicendo “con un movimento naturale”.
[3] Quelli “indietro”, tutto al contrario, principia innanzi ed ha fine “indietro”, e si fa così: sia verbigrazia il dritto in quarta avanti, dopo la piegata passa questo istesso, segnando il mezzo cerchio, in quarta addietro gittandolo, ed il manco, ◀che▶ resta avanti, subito va indietro in quarta ancora, ed il dritto va pure in quarta addietro. Nella gittata si fa il solito salticello; va ciò di supposto.
[4] Quell’“in fianco” si fa similmente; soltanto differisce nel fine, ◀che▶ termina in seconda col piede con cui principiollo, avanzando da lato terreno nel cader del salticello.
[5] “In giro” non altro vi si aggiunge ◀che▶ la quantità del giro, il quale non dovrebbe esser più di un quarto o al sommo mezzo, sebbene alcune delle volte si fa di più, ma ciò per mera necessità, e finisce in seconda. Per esser “fatto” si gira dalla parte istessa del piede ◀che▶ a muoversi sarà il primo; e per esser “disfatto” si gira all’opposto del piè ◀che▶ primo si muove.
[6] Il “raddoppiato” non è altro, ◀che▶ di ogni Emboité di sopra riferito se ne possono fare con la maggior prestezza quanti se ne vorranno.
[7] Questo passo è il favorito del nostro bravo Monsieur Carlo Lepicq. Egli il fa con tanta maestria e vivacità ◀che sembra uno intreccio in aria, una capriola brillante.
[8] Quattro movimenti si contengono in questo passo, il primo è il piegato, il secondo il rialzato, il terzo ed il quarto sono andanti.