Capitolo XXXIII. Della Figura
[1] Secondo l’ordine preso nel principio di questo▶ trattato, seguita ora a dire dell’ultima parte principale del ballo nobile, che è la Figura, della quale convien che si dica distintamente, e con quella chiarezza che sia possibile. La Figura adunque nella danza altra cosa non è che il cammino che descrive colui che balla, sul qual convien che con arte descriva quei passi che si convengono. Or questa Figura, ovvero ◀questo cammino fatto con arte, si può sopra quattro linee ben differenti adoperare. Le quali sono la retta, la diametrale, l’obliqua e la circolare.
[2] La linea retta si è quella che, cominciando dal principio d’una sala, va direttamente, e senza piegare dall’uno o dall’altro lato, a terminare al suo fondo, in modo che sia parallela al muro destro e sinistro di quella. Sopra la qual linea non solamente si può camminare andando innanzi, ma anche addietro.
[3] La diametrale è quella che trasversalmente da un lato della sala va verso l’altro, e la quale alle due altre mura è parallela, cioè a quello che ci sta dinanzi alla presenza del corpo ed a quell’altro che si ritrova dietro le spalle.
[4] La linea obliqua si è quella che, cominciando da un angolo della sala, va a terminare all’angolo opposto della medesima.
[5] E la circolare è quella che si figura in una stanza o sala, così ritonda, che da un punto che si trova nel suo mezzo sino a qualunque parte di essa, vi ha un’eguale distanza. Né solamente si deono appellare linea retta, diametrale, obliqua e circolare, le qui sopra recate, ma eziandio tutte le lor parallele.
[6] Dalle dette linee semplici e dalla loro combinazione dirivano e si compongono tutte le figure del ballo, le quali sono di numero infinite: e nel vero secondoché il corpo muta il suo sito ballando (il che tratto tratto nel ballo interviene) le predette linee cambiano parimente il lor sito.
[7] Or dagli andamenti o cammini di color che ballano sopra le dette linee semplici o composte vengono prodotte due spezie di Figure, le quali Regolari ed Irregolari son volgarmente appellate.
[8] La Figura Regolare si fa qualora due ballatori formano i passi sopra le descritte linee a piè contrario, cioè un cominciando i passi col piè dritto, l’altro col sinistro, l’un camminando a man dritta, l’altro a man manca; l’un girando per la dritta, l’altro per la sinistra: insomma un facendo il contrario dell’altro.
[9] La Figura Irregolare, all’incontro, s’adopera qualora due ballatori danzano sopra le dette linee col medesimo piede, cioè un cominciando i passi col piè dritto e l’altro anche col dritto, l’un camminando a man manca e l’altro a man manca, l’un girando per la destra e l’altro parimente per la destra, ed ultimamente facendo amenduni, o sopra l’istessa o sopra diverse figure, col medesimo piede gl’istessi passi.
[10] Tutta la bellezza e leggiadria delle figure del ballo consiste in sapere unire ed accordare bene le Regolari colle Irregolari in modo che diano meraviglia insieme e diletto alla vista degli aspettanti.