Capitolo IV. De’ Movimenti del Corpo
[1] Il movimento del corpo si è quel portarsi di▶ colui che balla, o in giro sopra il suo proprio luogo, o dal luogo ove ei si trova in un altro.
[2] I movimenti o sono semplici, ovvero composti. I semplici sono quelli che s’adoperano tutti soli e che non vanno uniti a più spezie ◀di▶ movimenti. I composti, per contrario, sono quelli che vanno congiunti a più movimenti ◀di▶ spezie diversa. I movimenti semplici sono quattro, cioè piegato, rialzato, andante e circolare. Il piegato si fa piegando i ginocchi. Il rialzato, rialzando o distendendo i ginocchi. L’andante si fa camminando innanzi, addietro, dall’uno e dall’altro lato. Ed il circolare movendo il corpo in giro senza uscir dal suo propio luogo. I composti, i quali costano ◀di▶ due, o al più ◀di▶ tre semplici movimenti congiunti in uno, ed i quali sono assai frequenti nel ballo, sono per esempio: il piegar camminando un passo, il qual movimento è composto ◀di▶ due semplici, cioè del piegato e dell’andante; il piegar girando sul medesimo luogo a man destra o sinistra, il quale è parimente composto ◀di▶ due semplici, cioè del piegato e del circolare; il camminare un passo girando, il quale anche costa ◀di▶ due semplici, cioè dell’andante e del circolare; il piegar camminando e girando, che è prodotto da tre semplici, cioè dal piegato, dall’andante e dal circolare. Egli è inutile ◀di▶ recare in mezzo altri esempi de’ movimenti composti; ed all’incontro non è da tacere che, qualora si adoperano dal corpo più movimenti congiunti in uno, non s’hanno da contare per più movimenti, ma per un solo.
[3] S’avverta oltracciò che a’ salti, i quali si fanno nei passi del ballo nobile, comeche per esser adoperati abbiano primieramente bisogno del piegamento de’ ginocchi, non si dee attribuire altro movimento distinto del rialzato, sì perché regolarmente dal medesimo distendimento de’ ginocchi, nel quale, come è detto, consiste il movimento rialzato, e per cui le piante de’ piedi calcano con empito la terra, vengono prodotti; e sì ancora, perciocché ogni movimento del corpo al piegato contrario, qual è il salto, deesi veracemente rialzato chiamare. Ed avvegnaché paia che, se non l’alzata che fa in aria il salto, almeno la cascata ◀di▶ quello non si possa col rialzato movimento confondere, o in un congiugnere, che dir vogliamo: essendo il levarsi in aria ed il cader giù due movimenti tra loro contrari e che non possono insieme stare. Tuttavia, se si considera che il primo ◀di▶ essi fa del salto la principal parte, e che il secondo è un suo necessario finimento, cagionato non già dalla forza del ballatore, ma sì dalla natura, si potrà chiaramente comprendere che la cascata del salto non si dee nel ballo avere per movimento diverso del rialzato. Tanto maggiormente, che dal passo saltante in fuori, il quale, come per innanzi nel suo particolare capitolo avvertiremo, non ha quasi uso alcuno nel ballo nobile, tutti gli altri salti si vogliono sì leggermente fare, acciocché il sostenuto e grave portamento della persona non si scomponga; che si dee più tosto far sembianti ◀di▶ saltare, che veramente levarsi in aria. E questo ammonimento, il quale è assai utile a’ Cavalieri, massimamente a coloro che sono troppo grandi della persona, è necessarissimo alle Dame, alle quali in niun modo è lecito saltare nel Ballo nobile.
[4] Da’ movimenti, così semplici che composti, traggono tutti i passi del ballo, come da una sola cagione, l’origin loro. Per la qualcosa si dee studiosamente riflettere sopra la loro natura e differenza, affine ◀di▶ conoscere in un tratto ◀di▶ quanti e quali movimenti sia ciascuno passo prodotto; e qual ◀di▶ essi si debba nel principio, qual nella fine de’ passi trovare; e finalmente sopra qual de’ detti movimenti si trovi la cadenza, o battuta dell’armonia ◀di quell’aria che si vuole ballare.