Onde Giovanni andatosene tutto lieto a Urbino e preso il putto, non senza molte lacrime della madre che teneramente l’amava, lo menò a Perugia, là dove Pietro, veduto la maniera del disegnare di Raffaello e le belle maniere e ‘ costumi, ne fe’ quel giudizio che poi il tempo dimostrò verissimo con gl’effetti. […] Ebbe anco Raffaello amicizia grandissima con Lorenzo Nasi, al quale, avendo preso donna in que’ giorni, dipinse un quadro, nel quale fece fra le gambe alla Nostra Donna un putto, al quale un San Giovannino tutto lieto porge un uccello con molta festa e piacere dell’uno e dell’altro; è nell’attitudine d’ambidue una certa simplicità puerile e tutta amorevole, oltre che sono tanto ben coloriti e con tanta diligenza condotti, che più tosto paiono di carne viva che lavorati di colori e disegno; parimente la Nostra Donna ha un’aria veramente piena di grazia e di divinità, et insomma il piano, i paesi e tutto il resto dell’opera è bellissimo. […] Veggonsi oltra ciò, per bel capriccio di Raffaello, molti saliti sopra i zoccoli del basamento, et abbracciatisi alle colonne, con attitudini disagiatissime stare a vedere; et un popolo tutto attonito in diverse e varie maniere, che aspetta il successo di questa cosa. […] Sonovi altri cavalli bellissimi, e massimamente un gianetto macchiato che è cavalcato da una figura, la quale ha tutto lo ignudo coperto di scaglie a guisa di pesce: il che è ritratto da la colonna Traiana, nella quale son i popoli armati in quella foggia, e si stima ch’elle siano arme fatte di pelle di coccodrilli. […] Era tanta la grandezza di questo uomo, che teneva disegnatori per tutta Italia, a Pozzuolo e fino in Grecia; né restò d’avere tutto quello che di buono per questa arte potesse giovare.