In questa opera è tirato un tempio in prospettiva con tanto amore, che è cosa mirabile a vedere le difficultà che egli in tale esercizio andava cercando. […] È in questa divinissima pittura un Cristo morto portato a sotterrare, condotto con tanta freschezza e sì fatto amore, che a vederlo pare fatto pur ora. […] Era questa testa fra le cose di Giulio Romano, ereditario di Raffaello, in Mantova. […] Fece in questa opera tutti i cartoni, e molte figure colorì di sua mano in fresco. […] Costò questa opra 70 mila scudi, e si conserva ancora nella cappella papale.