Ritrasse ancora di naturale alcuni mazzieri che accompagnano il Papa, i quali son vivissimi; e così i cavalli dove son sopra, et il simile la corte de’ cardinali et alcuni palafrenieri che tengono la chinea, sopra cui è a cavallo in pontificale, ritratto non men vivo che gli altri, Leon X e molti cortigiani: cosa leggiadrissima da vedere a proposito in tale opera, et utilissima a l’arte nostra, massimamente per quegli che di tali cose son digiuni. […] Leone, che è figurato e ritratto per papa Leone X: dove fece Sua Santità in pontificale, in mezzo del cardinale Santa Maria in Portico, cioè Bernardo Divizio da Bibbiena, e Giulio de’ Medici cardinale, che fu poi papa Clemente. […] Sono nelle altre due storie quando papa Leone X sagra il re cristianissimo Francesco I di Francia, cantando la messa in pontificale e benedicendo gli olii per ugnerlo et insieme la corona reale; dove, oltra il numero de’ cardinali e vescovi in pontificale che ministrano, vi ritrasse molti ambasciatori et altre persone di naturale, e così certe figure con abiti alla franzese, secondo che si usava in quel tempo. Nell’altra storia fece la coronazione del detto re, nella quale è il Papa et esso Francesco ritratti di naturale, l’uno armato e l’altro pontificalmente, oltra che tutti i cardinali, vescovi, camerieri, scudieri, cubicularii, sono in pontificale a’ loro luoghi a sedere ordinatamente come costuma la cappella, ritratti di naturale, come Giannozzo Pandolfini vescovo di Troia, amicissimo di Raffaello, e molti [II. 81] altri che furono segnalati in quel tempo; e vicino al re è un putto ginocchioni che tiene la corona reale, che fu ritratto Ipolyto de’ Medici, che fu poi cardinale e vicecancelliere, tanto pregiato et amicissimo non solo di questa virtù, ma di tutte le altre: alle benignissime ossa del quale i’ mi conosco molto obbligato, poiché il principio mio, quale egli si fusse, ebbe origine da lui.