E perché la volta di questa stanza era dipinta da Pietro Perugino suo maestro, Raffaello non la volse guastar per la memoria sua e per l’affezzione ch’e’ gli portava, sendo stato principio del grado che egli teneva in tal virtù. […] Dicesi ch’era tanta la cortesia di Raffaello, che coloro che muravano, perché egli accomodasse gli amici suoi, non tirarono la muraglia tutta soda e continuata, ma lasciarono sopra le stanze vecchie da basso alcune aperture e vani da potervi riporre botti, vettine e legne; le quali buche e vani fecero indebilire i piedi della fabbrica, sì che è stato forza che si riempia dappoi, perché tutta cominciava ad aprirsi. […] E ciò forse avviene perché il cielo va compartendo le grazie, acciò stia contento ciascuno a quella che gli tocca. […] E perché sempre fu malissimo contento di questo laccio, andò in modo mettendo tempo in mezzo, che molti mesi passarono che ‘l matrimonio non consumò. […] Fu data al corpo suo quella onorata sepoltura che tanto nobile spirito aveva meritato, perché non fu nessuno artefice che dolendosi non piagnesse, et insieme alla sepoltura non l’accompagnasse.