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1. (1568) Vita di Raffaello

Né tacerò che si conobbe, poi che fu stato a Firenze, che egli variò et abbellì tanto la maniera mediante l’aver vedute molte cose e di mano di maestri eccellenti, che ella non aveva che fare alcuna cosa con quella prima, se non come fussino di mano di diversi e [II. 68] più e meno eccellenti nella pittura. […] Similmente vi è Aristotile e Platone, l’uno col Timeo in mano, l’altro con l’Etica, dove intorno li fanno cerchio una grande scuola di filosofi. […] Èvvi similmente una figura che, chinata a terra, con un paio di seste in mano le gira sopra le tavole, la quale dicono essere Bramante architettore, che egli non è men desso che se e’ fusse vivo, tanto è ben ritratto. […] Fece in questa opera tutti i cartoni, e molte figure colorì di sua mano in fresco. […] Dipinse a Giulio cardinale de’ Medici e vicecancelliere una tavola della Trasfigurazione di Cristo per mandare in Francia, la quale egli di sua mano continuamente lavorando ridusse ad ultima perfezzione.

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