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1. (1568) Vita di Raffaello

Fecevi Raffaello intorno molte varie e diverse figure: alcuni servono alla messa, altri stanno su per una scala ginoc[c]hioni, e alterate dalla novità del caso fanno bellissime attitudini in diversi gesti, esprimendo in molte uno affetto di rendersi in colpa, e tanto ne’ maschi quanto nelle femmine; fra le quali ve n’ha una che a piè della storia da basso siede in terra tenendo un putto in collo, la quale sentendo il ragionamento che mostra un’altra di dirle del caso successo al prete, maravigliosamente si storce mentre che ella ascolta ciò, con una grazia donnesca molto propria e vivace. […] Da una parte vi sono femmine che dalla tempesta del vento, mentre elle portano acqua per ispegnere il fuoco con certi vasi in mano et in capo, sono aggirati loro i capegli et i panni con una furia terribilissima; altri che si studiano buttare aqua, accecati dal fummo non cognoscono se stessi. […] Oltre che vi sono ancor alcune femmine, che inginocchiate dinanzi al Papa pare che prieghino Sua Santità che faccia che tale incendio finisca. […] A questo, sì come bene andò pensando Raffaello, s’aggiugne lo arric[c]hirle con la varietà e stravaganza delle prospettive, de’ casamenti e de’ paesi, il leggiadro modo di vestire le figure, il fare che elle si perdino alcuna volta nello scuro et alcuna volta venghino innanzi col chiaro, il fare vive e belle le teste delle femmine, de’ putti, de’ giovani e de’ vecchi, e dar loro secondo il bisogno movenza e bravura. Considerò anco quanto importi la fuga de’ cavalli nelle battaglie, la fierezza de’ soldati, il saper fare tutte le sorti d’animali, e sopra tutto il far in modo nei ritratti somigliar gl’uomini che paino vivi e si conoschino per chi eglino sono fatti; et altre cose infinite, come sono abigliamenti di panni, calzari, celate, armadure, acconciature di femmine, capegli, barbe, vasi, alberi, grotte, sassi, fuochi, arie torbide e serene, nuvoli, piogge, saette, sereni, notte, lumi di luna, splendori di sole, et infinite altre cose che seco portano ognora i bisogni dell’arte della pittura.

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