/ 1
1. (1568) Vita di Raffaello

Le quali quattro istorie sono [II. 71] tutte piene di senso e di affetto, e lavorate con disegno bonissimo e di colorito vago e graziato. […] Ma tornando a Raffaello, nella volta poi che vi è sopra fece quattro.storie: l’apparizione di Dio ad Abraam nel promettergli la moltiplicazione del seme suo, il sacrificio d’Isaac, la scala di Iacob, e ‘l rubo ardente di Moisè, nella quale non si conosce meno arte, invenzione, disegno e grazia che nelle altre cose lavorate di lui. […] Et oltre che di grottesche e vari pavimenti egli tal palazzo abbellì assai, diede ancora disegno alle scale papali et alle logge, cominciate bene da Bramante architettore, ma rimase imperfette per la morte di quello, e seguite poi col nuovo disegno et architettura di Raffaello, che ne fece un modello di legname con maggiore ordine et ornamento che non avea fatto Bramante. […] O felice e beata anima, da che ogn’uomo volentieri ragiona di te e celebra i gesti tuoi et ammira ogni tuo disegno lasciato! […] Dicesi che ogni pittore che conosciuto l’avesse, et anche chi non lo avesse conosciuto, se lo avessi richiesto di qualche disegno che gli bisognasse, egli lasciava l’opera sua per sovvenirlo; e sempre tenne infiniti in opera, aiutandoli et insegnandoli con quello amore che non ad artifici, ma a figliuoli proprii si conveniva; per la qual cagione si vedeva che non andava mai a corte, che partendo di casa non avesse seco cinquanta pittori, tutti valenti e buoni che gli facevono compagnia per onorarlo.

/ 1