amator de’ belli ingegni, accettò Raffaello. Onde Giovanni andatosene
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lieto a Urbino e preso il putto, non senza molte
e fra le gambe alla Nostra Donna un putto, al quale un San Giovannino
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lieto porge un uccello con molta festa e piacere
ramente piena di grazia e di divinità, et insomma il piano, i paesi e
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il resto dell’opera è bellissimo. Il quale quadro
he egli avesse la maniera gentile, da ognuno tenuta bellissima, e con
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che egli avesse veduto tante anticaglie in quella
e colonne, con attitudini disagiatissime stare a vedere; et un popolo
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attonito in diverse e varie maniere, che aspetta
ente un gianetto macchiato che è cavalcato da una figura, la quale ha
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lo ignudo coperto di scaglie a guisa di pesce: il
ue lo guarda; senzaché Raffaello mostrò nel dipignere la Nostra Donna
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quello che di bellezza si può fare nell’aria di u
a in mano, in attitudini varie e bellissime. Questa tavola finita del
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, ma non condotta ancora al suo luogo, fu viciniss
ualche interesse particulare non poteva disdire, non restava però con
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questo di seguitare l’ordine che egli aveva comin
emuneratori della Chiesa, messi in mezzo da varii termini, e condotto
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d’una maniera che ogni cosa mostra spirto et affe
atori per tutta Italia, a Pozzuolo e fino in Grecia; né restò d’avere
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quello che di buono per questa arte potesse giova
pittori che feciono storie e figure et altre cose che accadevano per
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quel lavoro: il quale fece Raffaello finire con t
ar grazia alle figure e ne’ moti superò tutti gl’altri pittori, restò
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stupefatto e maravigliato; et insomma piacendogli
fierezza de’ soldati, il saper fare tutte le sorti d’animali, e sopra
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il far in modo nei ritratti somigliar gl’uomini c
dove è l’incendio di Borgo Nuovo, ancora che siano buoni, non sono in
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eccellenti. Parimente non sodisfeciono affatto qu