ima. Laonde si può dire sicuramente che coloro che sono possessori di
tante
rare doti quante si videro in Raffaello da Urbino
sedia che ha per reggimento da ogni banda una dea Cibele, con quelle
tante
poppe con che dagli antichi era figurata Diana Po
tile, da ognuno tenuta bellissima, e con tutto che egli avesse veduto
tante
anticaglie in quella città e che egli studiasse c
Sibille, che nel vero delle sue cose è tenuta la miglior[e] e fra le
tante
belle bellissima, perché nelle femine e nei fanci
vorate di lui. Mentre che la felicità di questo artefice faceva di sé
tante
gran maravi[II. 76]glie, la invidia della fortuna
elle, che si fa giudizio commune degli artefici che questa opera, fra
tante
quant’egli ne fece, sia la più celebrata, la più