mente risplendere tutte le più rare virtù dell’animo, accompagnate da
tanta
grazia, studio, bellezza, modestia et ottimi cost
tà puerile e tutta amorevole, oltre che sono tanto ben coloriti e con
tanta
diligenza condotti, che più tosto paiono di carne
ivinissima pittura un Cristo morto portato a sotterrare, condotto con
tanta
freschezza e sì fatto amore, che a vederlo pare f
i scrive; vi sono poi tutte in un gruppo le nove Muse et Appollo, con
tanta
bellezza d’arie e divinità nelle figure che grazi
dove è la Vergine che con un velo cuopre il Figliuolo, il quale è di
tanta
bellezza che nell’aria della testa e per tutte le
an Piero nelle mani d’Erode in prigione è guardato dagli armati, dove
tanta
è l’architettura che ha tenuto in tal cosa e tant
dagli armati, dove tanta è l’architettura che ha tenuto in tal cosa e
tanta
la discrezione nel casamento della prigione, che
ssima a sedere, la quale porge alla Nostra Donna il suo Figliuolo, di
tanta
bellezza ne l’ignudo e nelle fat[t]ezze del volto
ra una semplicità et onestà infinita: e nel vero io non penso che per
tanta
cosa si possa veder meglio. Èvvi un San Giovanni
ggiola brunita e d’oro, nella quale a guisa di specchio si ribattono,
tanta
è la sua chiarezza, i lumi de le finestre, le spa
pa et il rigirare delle stanze: e sono tutte queste cose condotte con
tanta
diligenza, che credasi pure e sicuramente che mae
va, sendo stato principio del grado che egli teneva in tal virtù. Era
tanta
la grandezza di questo uomo, che teneva disegnato
accadevano per tutto quel lavoro: il quale fece Raffaello finire con
tanta
perfezzione, che sino da Fiorenza fece condurre i
di pittura et architettura che si facevano in palazzo. Dicesi ch’era
tanta
la cortesia di Raffaello, che coloro che muravano
cagione che tal cosa si desse a Sebastian Viniziano. Era Raffaello in
tanta
grandezza venuto, che Leon X ordinò che egli comi
sedere e altri ginocchioni, mostrano avere grandissima compassione di
tanta
disgrazia. E nel vero egli vi fece figure e teste
lle cose di Michelagnolo non hanno imitato lui né potuto aggiugnere a
tanta
perfezzione, eglino non arebbono faticato invano