ra il Cielo nell’accumulare una persona sola l’infinite ricchezze de’
suoi
tesori e tutte quelle grazie e più rari doni che
o di mano di Raffaello. Dopo questa opera, tornando Pietro per alcuni
suoi
bisogni a Firenze, Raffaello, partitosi di Perugi
Firenze, Raffaello, partitosi di Perugia, se n’andò con alcuni amici
suoi
a Città di Castello, dove fece una tavola in Sant
allora, le promise che tornato che fusse da Firenze, dove allora per
suoi
bisogni era forzato d’andare, non le mancherebbe.
e che spaventato negli occhi e fuor di sé, smarrito nel cospetto de’
suoi
uditori, pare persona inrisoluta: e si conosce ne
he sono stati molto lodati dagli intendenti dell’arte), ha, fra molti
suoi
disegni et alcuni rilievi di marmo antichi, alcun
che suole il giudizio divino molte volte mettere nel volto de’ servi
suoi
per difender la santissima religione: e ne fa seg
nostre arti amator grandissimo, et oggi dee essere appresso gli eredi
suoi
. Dopo, essendo stato creato Lorenzo Pucci, cardin
sici che non dipinti ma vivi e veri si conoscono, e similmente alcuni
suoi
veli e vestimenti di drappi d’oro e di seta, e so
e sale, nelle quali del continuo teneva delle genti che con i disegni
suoi
medesimi gli tiravano innanzi l’opera: et egli co
Raffaello, che coloro che muravano, perché egli accomodasse gli amici
suoi
, non tirarono la muraglia tutta soda e continuata
rito che Raffaello non era. Il quale Raffaello, attendendo intanto a’
suoi
amori così di nascosto, continuò fuor di modo i p
modo di vivere onestamente; dopo, divise le cose sue fra ‘ discepoli
suoi
, Giulio Romano, il quale sempre amò molto, Giovan
t a l’arte grandissimo onore. Beato ancora si può dire chi, stando a’
suoi
servigi, sotto lui operò, perché ritrovo chiunche