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1 (1568) Vita di Raffaello
ttura e di scultura, delle quali si dilettava molto, gli fece fare il ritratto di sé e della sua donna in quella maniera che si
lezza, il quale apre le braccia per maraviglia e china la testa, è il ritratto di Federigo II duca di Mantova, che si trovava al
hitettore, che egli non è men desso che se e’ fusse vivo, tanto è ben ritratto . E allato a una figura che volta il didietro et h
a figura che volta il didietro et ha una palla del cielo in mano è il ritratto di Zoroastro, et allato a esso è Raffaello maestr
Giulio in un quadro a olio, tanto vivo e verace che faceva temere il ritratto a vederlo come se proprio egli fosse il vivo; la
paese bellissimo, un San Giovanni et un San Francesco, e San Girolamo ritratto da cardinale; nella qual Nostra Donna è una umilt
mani il cameriero in atto di raccomandarlo: il qual cameriero nel suo ritratto è non men vivo che si sia dipinto. Né mancò Raffa
uale ha tutto lo ignudo coperto di scaglie a guisa di pesce: il che è ritratto da la colonna Traiana, nella quale son i popoli a
frenieri che tengono la chinea, sopra cui è a cavallo in pontificale, ritratto non men vivo che gli altri, Leon X e molti cortig
olti principi, a niuno voluto concederla. Et a Bindo Altoviti fece il ritratto suo quando era giovane, che è tenuto stupendissim
tributario delle sue opere a Raffaello, e gli mandò la testa d’un suo ritratto condotta da lui a guazzo su una tela di bisso, ch
ua donna, la quale Raffaello amò sino alla morte, e di quella fece un ritratto bellissimo che pareva viva viva, il quale è oggi
di abiti da galeotti sono menati innanzi a S. Leone, che è figurato e ritratto per papa Leone X: dove fece Sua Santità in pontif
vicino al re è un putto ginocchioni che tiene la corona reale, che fu ritratto Ipolyto de’ Medici, che fu poi cardinale e viceca
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