micizia grandissima con Lorenzo Nasi, al quale, avendo preso donna in
que’
giorni, dipinse un quadro, nel quale fece fra le
di teste e le più varie acconciature da capo - il che fu cosa rara in
que’
tempi - che si possino vedere; e sopra questa tav
disegno le cose di pittura a parere vive, sì come sono anco vivissimi
que’
poeti che si veggono sparsi per il monte, chi rit
i maggior perfezzione, avvengaché nell’aria e in cerchio son figurati
que’
Santi a sedere, che nel vero, oltra al parer vivi
o con le Scritture sacre tutte le cose degli Evangeli, che sostengono
que’
putti che gli hanno in mano volando per l’aria. F
i: come mostra in questa l’orrore della prigione nel veder legato fra
que’
due armati con le catene di ferro quel vecchio, i
meglio lodare che dicendo che è di mano di Raffaello da Urbino: onde
que’
conti meritamente l’hanno in somma venerazione, n