II. 65]faello esser vinta dall’arte e dai costumi insieme E nel vero,
poi
che la maggior parte degl’artefici stati insino a
buono augurio, volle, non avendo altri figliuoli, come non ebbe anco
poi
, che la propria madre lo allattasse, e che più to
di Raffaello e le belle maniere e ‘ costumi, ne fe’ quel giudizio che
poi
il tempo dimostrò verissimo con gl’effetti. È cos
ue quadri, che tengono della maniera prima di Pietro e dell’altra che
poi
studiando apprese molto migliore, come si dirà: i
i amicissimo, come per la dignità et eccellenza dell’opera; ma capitò
poi
male quest’opara l’anno 1548 a dì 17 novembre, qu
, essendo stata gran tempo appresso Francesco Maria duca d’Urbino, fu
poi
dalla illustrissima signora Leonora sua consorte
uirini viniziani, e romiti del sacro eremo di Camaldoli; e da loro fu
poi
come reliquia e cosa rarissima, et insomma di man
erazione e da tutti i pittori molto lodata. Né tacerò che si conobbe,
poi
che fu stato a Firenze, che egli variò et abbellì
opere di Fiorenza e la tavola dei Dei non finita, ma in quel modo che
poi
la fece porre messer Baldassarre da Pescia nella
essa fanno varî componimenti e con le altre: e da questa banda vi fe’
poi
, sopra la già detta finestra, il monte di Parnaso
esima che pone le stelle fisse e l’erranti a’ luoghi loro; nell’altra
poi
del monte di Parnaso è Marsia fatto scorticare a
testa elevata cantando versi, ha a’ piedi uno che gli scrive; vi sono
poi
tutte in un gruppo le nove Muse et Appollo, con t
, Antonio cardinale di Monte, et Alessandro Farnese cardinale, che fu
poi
papa Paulo Terzo, con altri ritratti. Restò il Pa
randì fuor di modo la maniera e diedele più maestà; per che nel veder
poi
Michele Agnolo l’opera di Raffaello, pensò che Br
e nostre arti veramente amatore. Ma tornando a Raffaello, nella volta
poi
che vi è sopra fece quattro.storie: l’apparizione
era alimentatore di tal virtù et amatore d’ogni cosa buona. Laonde fu
poi
creato Leon Decimo, il quale volle che tale opera
o, e d’una tonica verde sotto quello, alla apostolica, e scalzo. Èvvi
poi
Santa Maria Maddalena che tiene in mano un vaso d
enacolo, il Nettunno e la Santa Felicita quando bolle nell’olio. Fece
poi
Marco Antonio per Raffaello un numero di stampe,
co Antonio per Raffaello un numero di stampe, le quali Raffaello donò
poi
al Baviera suo garzone, ch’aveva cura d’una sua d
e stampe, il favorire Raffaello il Baviera fu cagione che si destasse
poi
Marco da Ravenna et altri infiniti, per sì fatto
certo fu cosa di bella e capricciosa invenzione, e di questa ancora è
poi
venuta abbondanza, come si dirà nella Vita di Mar
ome si dirà nella Vita di Marcantonio Bolognese più minutamente. Fece
poi
Raffaello per il monasterio di Palermo, detto San
ebbono rispetto alla bellezza di tale opera; della quale divulgandosi
poi
la fama, procacciarono i monaci di riaverla, et a
è Bernardo Divizio da Bibbiena, e Giulio de’ Medici cardinale, che fu
poi
papa Clemente. Né si può contare minutissimamente
che tiene la corona reale, che fu ritratto Ipolyto de’ Medici, che fu
poi
cardinale e vicecancelliere, tanto pregiato et am
architettore, ma rimase imperfette per la morte di quello, e seguite
poi
col nuovo disegno et architettura di Raffaello, c
in casa sua al Macello de’ Corbi in Roma. Ma la morte di Raffaello, e
poi
quella di Agostino, fu cagione che tal cosa si de
appariscono terminati nel modo che fanno levata la pelle -, e veduto
poi
in che modo si facciano carnosi e dolci ne’ luogh
cose migliori d’altri maestri, fece di molte maniere una sola, che fu
poi
sempre tenuta sua propria, la quale fu e sarà sem
sempre stimata dagl’artefici infinitamente. E questa si vide perfetta
poi
nelle Sibille e ne’ Profeti dell’opera che fece,
col suo disegno; dal quale errore ravedutosi, come giudizioso, volle
poi
lavorare da sé solo e senza aiuto d’altri la tavo
etto il Fattore, et un non so chi prete da Urbino suo parente; ordinò
poi
che delle sue facultà in Santa Maria Ritonda si r
messa dal cardinale a San Pietro a Montorio allo altar maggiore, e fu
poi
sempre per la rarità d’ogni suo gesto in gran pre