rre messer Baldassarre da Pescia nella Pieve della sua patria dopo la
morte
di Raffaello, si trasferì a Roma. Dove giunto Raf
zone, ch’aveva cura d’una sua donna, la quale Raffaello amò sino alla
morte
, e di quella fece un ritratto bellissimo che pare
oscendosi in quella la impietà de’ crocifissori che lo conducono alla
morte
al monte Calvario con grandissima rabbia, dove il
dove il Cristo appassionatissimo nel tormento dello avvicinarsi alla
morte
, cascato in terra per il peso del legno della cro
iglia per cagione d’esso putto che per cagion del proprio timor della
morte
. Né si può esprimere quello che si imaginò questo
ie de’ prigioni, ché senza lingua si conosce il dolore, la paura e la
morte
. Sono nelle altre due storie quando papa Leone X
cominciate bene da Bramante architettore, ma rimase imperfette per la
morte
di quello, e seguite poi col nuovo disegno et arc
gure, che sono ancora in casa sua al Macello de’ Corbi in Roma. Ma la
morte
di Raffaello, e poi quella di Agostino, fu cagion
a cosa che a fare avesse, non toccò più pennelli, sopragiugnendoli la
morte
. Ora, avendo raccontate l’opere di questo eccelle
mo artefice, prima che io venga a dire altri particolari della vita e
morte
sua, non voglio che mi paia fatica discorrere alq
se dell’arte forse più che bisogno non era, per ritornare alla vita e
morte
di Raffaello, dico che avendo egli stretta amiciz
di Nostra Donna di marmo, la quale per sua sepoltura e riposo dopo la
morte
s’elesse; e lasciò ogni suo avere a Giulio e Giov
il mondo, così abbia di se medesima adorno il cielo. Gli misero alla
morte
, al capo nella sala ove lavorava, la tavola della
nsieme alla sepoltura non l’accompagnasse. Dolse ancora sommamente la
morte
sua a tutta la corte del Papa, prima per avere eg
cubiculario, et appresso per essere stato sì caro al Papa che la sua
morte
amaramente lo fece piagnere. O felice e beata ani