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1 (1568) Vita di Raffaello
ni e ne’ piedi sono anzi pennellate di carne che tinta di maestro che faccia quell’arte. Questa nobilissima pittura è oggi app
l’altre, di somma bellezza, per aver egli nella storia di sotto della faccia fatto come si dà le leggi civili e le canoniche,
cielo di quella stanza, resta che noi raccontiamo quello che e’ fece faccia per faccia appiè delle cose dette di sopra. Nella
uella stanza, resta che noi raccontiamo quello che e’ fece faccia per faccia appiè delle cose dette di sopra. Nella facciata d
que’ putti che gli hanno in mano volando per l’aria. Fece nell’altra faccia , dove è l’altra finestra, da una parte Giustinian
il che Raffaello si mise in cuore di seguire tale opera, e nell’altra faccia fece la venuta d’Atila a Roma, e lo incontrarlo a
e credasi pure e sicuramente che maestro nessuno di questo meglio non faccia né abbia a fare. La quale opera fu cagione che il
i scoperse la camera di torre Borgia, nella quale aveva fatto in ogni faccia una storia, due sopra le finestre e due altre in
che inginocchiate dinanzi al Papa pare che prieghino Sua Santità che faccia che tale incendio finisca. L’altra storia è del m
za e paura: pure mirando gli Apostoli fiso, pare che sperando in loro faccia animo a se stesso. Èvvi una femina fra molte, la
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