ella predella dell’altare tre storie di figure piccole: Cristo quando
fa
orazione nell’orto, quando porta la croce, dove s
menico Canigiani, in un quadro, la Nostra Donna con il putto Gesù che
fa
festa a un San Giovannino pòrtogli da Santa Elisa
grazia di quest’opera, ha gran ragione di maravigliarsi, perché ella
fa
stupire chiunque la mira per l’aria delle figure,
lla bellezza delle figure e da la nobiltà di quella pittura, la quale
fa
maravigliare, chi intentissimamente la considera,
far l’arie sue delle teste dolcissime e graziosissime, come ancora ne
fa
fede la Nostra Donna, che messesi le mani al pett
ù nessuno più valente di disegno e d’opera che fra’ Giovanni, come ne
fa
fede ancora in Verona sua patria una sagrestia di
entinella con una torcia in mano desta gli altri, e mentre con quella
fa
lor lume, riverberano i lumi della torcia in tutt
e nel volto de’ servi suoi per difender la santissima religione: e ne
fa
segno Atila, il quale si vede sopra un cavallo ne
ampo vi è un casamento, dove egli ha finto una finestra impannata che
fa
lume alla stanza dove le figure son dentro. Fece
chio di Roma, che non possendosi spegnere il fuoco, San Leone IIII si
fa
alla loggia di palazzo, e con la benedizzione lo
contaminati dalla malignità dello spirto, e con pallida incarnazione
fa
quel gesto forzato e pauroso. Questa figura sosti
, oltra la bellezza straordinaria, tanto nuove, varie e belle, che si
fa
giudizio commune degli artefici che questa opera,
tornò sempre indietro. Il medesimo ha fatto ai giorni nostri, e poco
fa
, Iacopo da Puntormo, e si è veduto per isperienza