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1 (1568) Vita di Raffaello
za; e chi non avesse in pratica la maniera, crederebbe fermamente che ella fusse di mano di Pietro, là dove ell’è senza dubb
ediante l’aver vedute molte cose e di mano di maestri eccellenti, che ella non aveva che fare alcuna cosa con quella prima,
e la grazia di quest’opera, ha gran ragione di maravigliarsi, perché ella fa stupire chiunque la mira per l’aria delle figu
maniera il mangiare del pomo; e in quella dove è la Astrologia, vi è ella medesima che pone le stelle fisse e l’erranti a’
le del caso successo al prete, maravigliosamente si storce mentre che ella ascolta ciò, con una grazia donnesca molto propri
ure tenebre della notte sì naturali e sì vere che non diresti mai che ella fussi dipinta, avendo espresso tanto propriamente
la attitudine una modestia che non è possibile migliorarla. Finse che ella a man giunte adori il Figliuolo che le siede in s
icinissima a capitar male, perciò che, secondo che e’ dicono, essendo ella messa in mare per essere portata in Palermo, una
procacciarono i monaci di riaverla, et appena che con favori del Papa ella fu renduta loro, che satisfecero, e bene, coloro
n poteva la pittura, quando questo nobile artefice morì, morire anche ella , ché quando egli gli occhi chiuse, ella quasi cie
e artefice morì, morire anche ella, ché quando egli gli occhi chiuse, ella quasi cieca rimase. Ora a noi, che dopo lui siamo
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