olce e piacevole con ogni sorte di persone et in qualunque maniera di
cose
. Di costui fece dono al mondo la natura quando, v
più comodamente poterlo aspettare, a lavorare in San Francesco alcune
cose
. Ma tornato Pietro da Roma, Giovanni, che persona
o Raffaello la maniera di Pietro, la imitò così a punto e in tutte le
cose
, che i suo ritratti non si conoscevano dagl’origi
suo ritratti non si conoscevano dagl’originali del maestro, e fra le
cose
sue e di Pietro non si sapeva certo discernere, c
er aver là, essendo la madre e Giovanni suo padre morti, tutte le sue
cose
in abandono. Mentre che dunque dimorò in Urbino,
venerazione ch’ella merita. Dopo queste opere et avere accomodate le
cose
sue, ritornò Raffaello a Perugia, dove fece nella
e egli variò et abbellì tanto la maniera mediante l’aver vedute molte
cose
e di mano di maestri eccellenti, che ella non ave
ue in Fiorenza, Agnolo Doni, il quale quanto era assegnato nell’altre
cose
, tanto spendeva volentieri - ma con più risparmio
, tanto spendeva volentieri - ma con più risparmio che poteva - nelle
cose
di pittura e di scultura, delle quali si dilettav
bino. Studiò questo eccellentissimo pittore nella città di Firenze le
cose
vecchie di Masaccio, e quelle che vide nei lavori
lla Gatta abbate di San Clemente di Arezzo vi aveva cominciato alcune
cose
; similmente Bramantino da Milano vi aveva dipinto
ordano con la teologia, v’è una femmina fatta per la Cognizione delle
cose
, la quale siede in una sedia che ha per reggiment
i santi Dottori ordinano la messa, è una Teologia con libri et altre
cose
attorno, co’ medesimi putti, non men bella che l’
che noi raccontiamo quello che e’ fece faccia per faccia appiè delle
cose
dette di sopra. Nella facciata dunque di verso Be
fezzione di semplici colori, ridurre con l’eccellenzia del disegno le
cose
di pittura a parere vive, sì come sono anco vivis
llo Spirito Santo snodano e risolvono con le Scritture sacre tutte le
cose
degli Evangeli, che sostengono que’ putti che gli
che ci si vede, che digià lo aveva finito; nella quale opera, per le
cose
vedute di Michele Agnolo, migliorò et ingrandì fu
la nondimeno veduta, alcuni Profeti e Sibille, che nel vero delle sue
cose
è tenuta la miglior[e] e fra le tante belle belli
di continuo figurare le storie come elle sono scritte, e farvi dentro
cose
garbate et eccellenti: come mostra in questa l’or
are, afflitto per la compassione de’ poverelli che quivi perdevano le
cose
loro, et allegro per quel soccorso che dal ciel s
ritano. Né tacerò che messer Niccolò Masini, il quale mi ha di queste
cose
dato notizia, è, come in tutte l’altre cose virtu
il quale mi ha di queste cose dato notizia, è, come in tutte l’altre
cose
virtuosissimo, delle nostre arti veramente amator
on si conosce meno arte, invenzione, disegno e grazia che nelle altre
cose
lavorate di lui. Mentre che la felicità di questo
a, et utilissima a l’arte nostra, massimamente per quegli che di tali
cose
son digiuni. In questo medesimo tempo fece a Napo
l’altre pitture, pitture nominare si possono, ma quelle di Raffaello
cose
vive, perché trema la carne, vedesi lo spirito, b
a terra, non meno raro e bello nella sua piccolezza che sieno l’altre
cose
sue nelle grandezze loro. A Verona mandò della me
’argento lavorato, che non si può dire quanto è bello. Ma fra l’altre
cose
vi è una palla della seggiola brunita e d’oro, ne
, le spalle del Papa et il rigirare delle stanze: e sono tutte queste
cose
condotte con tanta diligenza, che credasi pure e
an sua, le quali furono carissime ad Alberto. Era questa testa fra le
cose
di Giulio Romano, ereditario di Raffaello, in Man
nte; il quale riuscì tanto eccellente, che gli fece stampare le prime
cose
sue: la carta degli Innocenti, un Cenacolo, il Ne
erienza aver caro, oltra al giudicio buono che egli ha e mostra nelle
cose
dell’arte. Ma per tornare alle stampe, il favorir
per che Ugo da Carpi con belle invenzioni, avendo il cervello vòlto a
cose
ingegnose e fantastiche, trovò le stampe di legno
i si fusse, ebbe origine da lui. Non si può scrivere le minuzie delle
cose
di questo artefice, ché invero ogni cosa nel suo
avaggio, con molti altri pittori che feciono storie e figure et altre
cose
che accadevano per tutto quel lavoro: il quale fe
ne la bellezza di questo lavoro che Raffaello ebbe carico di tutte le
cose
di pittura et architettura che si facevano in pal
fece fare a Gian Barile, in tutte le porte e palchi di legname, assai
cose
d’intaglio lavorate e finite con bella grazia. Di
ni che paino vivi e si conoschino per chi eglino sono fatti; et altre
cose
infinite, come sono abigliamenti di panni, calzar
te, sereni, notte, lumi di luna, splendori di sole, et infinite altre
cose
che seco portano ognora i bisogni dell’arte della
ose che seco portano ognora i bisogni dell’arte della pittura. Queste
cose
, dico, considerando Raffaello, si risolvé, non po
l’età nostra, che per aver voluto seguitare lo studio solamente delle
cose
di Michelagnolo non hanno imitato lui né potuto a
e nel colorito; e mescolando col detto modo alcuni altri scelti delle
cose
migliori d’altri maestri, fece di molte maniere u
questo, che doverebbe ciascuno contentarsi di fare volentieri quelle
cose
alle quali si sente da naturale instinto inclinat
scuno a quella che gli tocca. Ma avendo oggimai discorso sopra queste
cose
dell’arte forse più che bisogno non era, per rito
fuor di casa e le lasciò modo di vivere onestamente; dopo, divise le
cose
sue fra ‘ discepoli suoi, Giulio Romano, il quale