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1 (1568) Vita di Raffaello
ostumata era e gentile, fece seco amicizia, e quando tempo gli parve, col più acconcio modo che seppe gli disse il desideri
ello e per essere di un paese medesimo, gli scrisse che aveva operato col Papa, il quale aveva fatto fare certe stanze, ch’
è degna d’essere lodata. Similmente vi è Aristotile e Platone, l’uno col Timeo in mano, l’altro con l’Etica, dove intorno
voler trovare il certo di quel che stanno in dubbio, faccendone segno col disputare con le mani e col far certi atti con la
el che stanno in dubbio, faccendone segno col disputare con le mani e col far certi atti con la persona, con attenzione deg
a madre di Cristo, et oltre che il Putto con bella attitudine scherza col manto della Madre, si conosce nella figura del Sa
hitettore, ma rimase imperfette per la morte di quello, e seguite poi col nuovo disegno et architettura di Raffaello, che n
ia molti quadri, e particularmente per il re San Michele che combatte col Diavolo, tenuto cosa maravigliosa; nella quale op
peducci della volta fece molte storie, fra le quali in una è Mercurio col flauto che volando par che scenda dal cielo, et i
pensare come sia possibile avere sfilato i capegli e le barbe, e dato col filo morbidezza alle carni: opera certo più tosto
menti, e talmente ben fatti che non tessuti ma paiono veramente fatti col pennello. Costò questa opra 70 mila scudi, e si c
mamente nella grazia de’ colori. Ma tornando a esso Raffaello, gli fu col tempo di grandissimo disaiuto e fatica quella man
io, e che nel fare i componimenti delle storie chi sa non confonderle col troppo et anco farle non povere col poco, ma con
lle storie chi sa non confonderle col troppo et anco farle non povere col poco, ma con bella invenzione et ordine accomodar
si perdino alcuna volta nello scuro et alcuna volta venghino innanzi col chiaro, il fare vive e belle le teste delle femmi
o [II. 86] di fare, così nel dissegno come nel colorito; e mescolando col detto modo alcuni altri scelti delle cose miglior
che fu anche in gran parte cagione l’avergli fatto colorire ad altri col suo disegno; dal quale errore ravedutosi, come gi
ri, il quale, come più volte si è detto, di sua natura diventa sempre col tempo più scuro et offende gl’altri colori coi qu
arselo familiarissimo et usarli ogni sorte di liberalità, talché poté col favore e con le facultà che gli diedero fare a sé
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