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1 (1568) Vita di Raffaello
chezza che, oltre all’avergli fatti astratti e fantastichi, era stata cagione che molte volte si era più dimostrato in loro l’o
Raffaello gli fece alcuni dei disegni e cartoni di quell’opera. E la cagione che egli non continuò fu che, essendo in Siena da
a e di molte figure, finite con tanto delicata e dolce maniera che fu cagione che papa Giulio facesse buttare aùtterra tutte le
far menzione, parendomi che così meritasse la sua virtù, la quale fu cagione , come si dirà in altro luogo, di molte opere rare
ò che i modi di Michele Agnolo comprendere potesse. Onde tal vista fu cagione che in Santo Agostino, sopra la Santa Anna di And
essuno di questo meglio non faccia né abbia a fare. La quale opera fu cagione che il Papa di premio grande lo rimunerò; e quest
arte. Ma per tornare alle stampe, il favorire Raffaello il Baviera fu cagione che si destasse poi Marco da Ravenna et altri inf
che la avvampa; né meno passione si scorge in colui che lo piglia per cagione d’esso putto che per cagion del proprio timor del
belle invenzioni, né farsi né imaginarsi di fare più bell’opera. E fu cagione la bellezza di questo lavoro che Raffaello ebbe c
ata alle donne, e di continuo presto ai servigi loro; la qual cosa fu cagione che, continuando i diletti carnali, egli fu dagl’
casa continuamente in quella parte dove Raffaello lavorava: il che fu cagione che il lavoro venisse a fine. Fece in questa oper
Corbi in Roma. Ma la morte di Raffaello, e poi quella di Agostino, fu cagione che tal cosa si desse a Sebastian Viniziano. Era
secca e di poco dissegno; perciò che non potendosela dimenticare, fu cagione che con molta difficultà imparò la bellezza degl’
dolcezza che fu propria di Raffaello: del che fu anche in gran parte cagione l’avergli fatto colorire ad altri col suo disegno
che non ad artifici, ma a figliuoli proprii si conveniva; per la qual cagione si vedeva che non andava mai a corte, che partend
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