e, possono anco sperare d’avere a godere in cielo condegno guidardone
alle
fatiche e merti loro. Nacque adunque Raffaello in
di essa Madonna San Piero, San Paulo, Santa Cecilia e Santa Caterina,
alle
qual’ due sante vergini fece le più belle e dolci
egli studiasse continovamente, non aveva però per questo. dato ancora
alle
sue figure una certa grandezza e maestà che e’ di
ffaello, molti saliti sopra i zoccoli del basamento, et abbracciatisi
alle
colonne, con attitudini disagiatissime stare a ve
della partita de’ soldati gli aloggiamenti rimangono sempre in preda
alle
fiamme. Ritrasse ancora di naturale alcuni mazzie
cose vive, perché trema la carne, vedesi lo spirito, battono i sensi
alle
figure sue e vivacità viva vi si scorge; per il c
dicio buono che egli ha e mostra nelle cose dell’arte. Ma per tornare
alle
stampe, il favorire Raffaello il Baviera fu cagio
regiato et amicissimo non solo di questa virtù, ma di tutte le altre:
alle
benignissime ossa del quale i’ mi conosco molto o
e vari pavimenti egli tal palazzo abbellì assai, diede ancora disegno
alle
scale papali et alle logge, cominciate bene da Br
tal palazzo abbellì assai, diede ancora disegno alle scale papali et
alle
logge, cominciate bene da Bramante architettore,
vi si dipinsero, e similmente de’ partimenti; e quanto allo stucco et
alle
grottesche fece capo di quella opera Giovanni da
et altre infinite. Fu Raffaello persona molto amorosa et affezzionata
alle
donne, e di continuo presto ai servigi loro; la q
sia veramente bellissima. Fecevi fare da Giovanni da Udine un ricinto
alle
storie d’ogni sorte fiori, foglie e frutte in fes
sibile avere sfilato i capegli e le barbe, e dato col filo morbidezza
alle
carni: opera certo più tosto di miracolo che d’ar
paia fatica discorrere alquanto per utile de’ nostri artefici intorno
alle
maniere di Raffaello. Egli dunque, avendo nella s
este, così di maschi come di femmine, non ebbe pari, e nel dar grazia
alle
figure e ne’ moti superò tutti gl’altri pittori,
to, che doverebbe ciascuno contentarsi di fare volentieri quelle cose
alle
quali si sente da naturale instinto inclinato, e
ede forza di poter mostrare ne l’arte nostra uno effetto sì contrario
alle
complessioni di noi pittori; questo è che natural