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1 (1568) Vita di Raffaello
o il cartone che Lionardo da Vinci aveva fatto nella sala del Papa in Fiorenza d’un gruppo di cavalli bellissimo, per farlo nell
messo da parte quell’opera et ogni utile e comodo suo, se ne venne a Fiorenza . Dove arrivato, perché non gli piacque meno la ci
ma gli venisse in acconcio, a metterlo in opera. Dimorando adunque in Fiorenza , Agnolo Doni, il quale quanto era assegnato nell’
et alla sua maniera. Ebbe oltre gl’altri, mentre stette Raffaello in Fiorenza , stretta dimestichezza con fra’ Bartolomeo di San
nta Baglioni, della quale aveva fatto, come si è detto, il cartone in Fiorenza . È in questa divinissima pittura un Cristo morto
a bontà ch’ell’ha in tutte le parti. Finito questo lavoro e tornato a Fiorenza , gli fu dai Dei, cittadini fiorentini, allogata u
alor suo. Piacque il partito a Raffaello; per che lasciate l’opere di Fiorenza e la tavola dei Dei non finita, ma in quel modo c
e paura di che parleremo nella Vita sua, onde fu sforzato fuggirsi a Fiorenza ; per il che avendo Bramante la chiave della capel
tupendissimo; e similmente un quadro di Nostra Donna che egli mandò a Fiorenza : il qual quadro è oggi nel palazzo del duca Cosim
Papa di premio grande lo rimunerò; e questo quadro si trova ancora in Fiorenza nella guardaroba del Duca. Fece similmente il duc
colorito; i quali sono appresso agli eredi di Ottaviano de’ Medici in Fiorenza . Laonde di grandezza fu la gloria di Raffaello ac
fece un ritratto bellissimo che pareva viva viva, il quale è oggi in Fiorenza appresso il gentilissimo Matteo Botti mercante fi
ro: il quale fece Raffaello finire con tanta perfezzione, che sino da Fiorenza fece condurre il pavimento da Luca della Robbia;
. Ne disegnò ancora uno al vescovo di Troia, il quale lo fece fare in Fiorenza nella via di San Gallo. Fece a’ Monaci Neri di Sa
lo tolse, parendogli aver seco obligo infinito: et ora si ritrova in Fiorenza nelle mani di Francesco Benintendi. Dipinse a Giu
cartone che fece Michelagnolo Buonarroti per la sala del Consiglio di Fiorenza : et un altro che si fusse perso d’animo, parendog
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