(1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 592-594
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(1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 592-594

Tortoriti Giuseppe. Attore de' più pregiati alla Comedia italiana di Parigi, nella quale apparve la prima volta il marzo del 1685 col ruolo di Capitano ch'ei recitava in italiano e in francese, nacque a Messina e fu noto prima col nome di Pascariello, poi con quello di Scaramuccia, che aveva già prima di recarsi in Francia, quand’era al servizio del Duca di Modena (1680-82).

Dalle memorie di Dangeau sappiamo ch' egli fu ammiratissimo anche al Teatro di Corte di Versailles ove recitò il 15 e il 21 marzo 1685 con la maschera di Pascariello Tuono.

Il Mercurio di Francia dice ch'egli era di una sorprendente agilità, e secondava a meraviglia l’incomparabile Arlecchino Biancolelli (Dominique). Il maggio del 1694 abbandonò il ruolo di Capitano per quello di Scaramuccia, e il 1697, dopo la soppressione della Comedia italiana, formò una Compagnia colla quale fu autorizzato a recitare in Francia purchè a trenta leghe dalla Capitale. Vuolsi che il tentativo fallisse, e il povero Tortoriti morisse povero qualche anno dopo.

Di quando fu comico al servizio del Duca di Modena abbiamo un larghissimo passaporto in data 3 novembre 1681 ; e il Campardon riferisce una querela di lui del 7 dicembre 1691, contro certa Maria Lemaine che aveva tentato involargli i pegni di un credito per la perdita di un pajo di maniche di merletto. In detta querela il Tortoriti ha il titolo di Ufficiale del Re.

Anche Cola, Cassandro Aretusi, che non son maschere propriamente dette ma solo tipi, Pasquariello e Coviello mette il Perrucci tra' vecchi. Ma Pasquariello (non so bene da chi inventato ; probabilmente da Salvator Rosa, e incarnato poi da Giuseppe Tortoriti) non è nè padre, nè vecchio, nè parte nobile di alcuna specie ; ma sempre servo : e caratteristica sua è più che la parola la mimica, apparendo prima ballerino da corda, come lo ritrasse il Callot insieme a Meo Squacquera, poi un de' più agili saltatori della Compagnia italiana di Parigi nella seconda metà del secolo xvii.

Nel teatro del Gherardi si delinea chiarissimo il tipo, che può dirsi fratello minore di Scaramuccia : e immagino a quali acrobatiche buffonate si dovea lasciar andare il Tortoriti, se il Mercurio Galante del marzo 1685 gli dedicò parole di tanta lode ; e più ancora, se ci facciamo a considerar lo scenario della Precauzione inutile, in cui avuto l’ordine, egli e Pierrot, di non far entrar messaggi d’amore, e vista una farfalla svolazzar davanti all’uscio dell’appartamento d’Isabella, immaginando che essa potesse essere una messaggera d’amore, le davan la caccia, abbandonandosi a ogni specie di salti e capriole pazze, or cadendo lunghi distesi a terra, or montandosi l’un l’altro sulle spalle.

Assomiglia allo Scaramuccia anche un po'il costume datoci dal Sand, di cui giacca e calzoni corti son neri, senza guarnizione di sorta ; la baverina è di tela bianca pieghettata, e il viso infarinato : ha calze rosse e piccola berretta tonda e nera sul capo raso. Ma è da credersi che gran parte de'costumi del Sand, e specialmente de'colori di essi, sieno immaginari, non essendo determinati da alcun documento. Il Pasquariello del Bertelli (1594) avrebbe un semplice abito di Zanni con maschera dal naso grande e aguzzo, simile a quella di Pulcinella ; e un altro ne abbiamo nella riproduzione di antica incisione in legno (pag. 592), che adorna il frontespizio di una delle solite canzonette di Zanni.

De' moderni scrittori Michele Carrè fece rappresentare nel 1847 al Teatro Francese una commedia in un atto in versi, intitolata : Scaramouche et Pascariel, che ebbe ottimo successo. La parte di Pascariel, protagonista, fu sostenuta dal celebre Samson.